30 dicembre 2009

115.

illustrazione di marc johns

Notte, gelo, solitudine: parole abusate. Non vanno bene per trascrivere quello che volevi trascrivere. Fattene una ragione: ci sono dei momenti che non condividerai mai con nessuno. Puoi provare a parlarne o a scriverene, per credere di poterli trasmettere, puoi scrivere una descrizione dell'evento, o le sensazioni che hai provato, o entrambe le cose, ma il collegamento che le ha attivate non è logico e non potrai mai registrarlo. Cercando di farlo stravolgerai il ricordo della tua sensazione come già è traccia di una finzione tutto ciò che è stato scritto e raccontato. Parti dal presupposto che non puoi: taci. Goditela la notte, il gelo, la solitudine e quelle idee che un banale contesto ti suscita. Smettila di agire come se l'amore o l'amicizia fossero l 'unico modo di trovare contatto con il mondo. Non c'è questa intesa che vai cercando, neanche con te stesso: altrimenti quel momento te lo saresti goduto per davvero senza pensare di doverlo scrivere qui.

3 commenti:

Cassandra Gemini ha detto...

per un momento ho pensato "possibile che nessuno abbia ancora commentato?!?", poi ho riflettuto che c'è ben poco da aggiungere.

Arthur Cravan ha detto...

ero indeciso se concludere che i lettori non hanno bisogno di trascrivere le proprie, di impressioni, o molto più semplicemente che di lettori non ce ne sono

Anonimo ha detto...

appunto,cosa dire. me l'ero perso.
ff.