23 dicembre 2009

113. (a serious man)

Dicono che dei Coen sia un film minore, per me è quello essenziale.
Dietro
ci sono Kafka, Beckett, Camus, l'umorismo ebraico, il principio di indeterminazione di Heisenberg.
Dentro c'è l'uomo ordinario, l'apatia, l'inadeguatezza, il soffocamento.
Fuori
, appena fuori dall'inquadratura, nella stanza accanto che urla, dall'altra parte del filo del telefono, all'orizzonte del paesaggio, fuori c'è la morte: la comicità è una tragedia narrata per litote.

2 commenti:

Arthur Cravan ha detto...

da wikipewdia

All'interno della diffusa (ma non universalmente accettata) interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica, il principio di indeterminazione è inteso come il fatto che a un livello elementare, l'universo fisico non esiste in forma deterministica, ma piuttosto come una collezione di probabilità, o potenziali. Ad esempio, il modello (probabilità di distribuzione) prodotto da milioni di fotoni che passano attraverso una fessura di diffrazione, può essere calcolato usando la meccanica quantistica, ma il percorso esatto di ogni fotone non può essere predetto da nessun metodo conosciuto. L'interpretazione di Copenaghen sostiene che non può essere predetto da nessun metodo.

Ed è questa interpretazione che Einstein stava mettendo in discussione quando disse: "Non credo che Dio abbia scelto di giocare a dadi con l'universo". Bohr, che era uno degli autori dell'interpretazione di Copenaghen rispose: "Einstein, smettila di dire a Dio cosa deve fare", a cui Feynman aggiunse "Non solo Dio gioca a dadi, ma li lancia dove non possiamo vederli".

amelia ha detto...

è un capolavoro. c'è anche la bibbia, dentro.
e anche il mio capo, ma questa è un'altra storia.