3 aprile 2011

172.

Per un attimo - prima che la mia reazione di incredulità fosse seguita da una sovrapposizione di emozioni diverse, che andavano dal senso di leggerezza dovuto a una liberazione e arrivavano alla preoccupazione di quale potrebbe essere stato fra i miei comportamenti ad indurti ad una malaugurata forzatura della tua sincerità, sempre che di forzatura si trattasse perché nella peggiore delle mie ipotesi (ipotesi che prendevano forma nella mia testa fra le 4:43 e le 5:21 della notte) il tutto potrebbe anche essere stato soltanto una maniera superficiale di darmi ragione su un argomento con il quale non si può ragionare - per un attimo - mentre già lo scarso controllo del mio raziocinio lasciava che la gioia di entrambi si materializzasse sotto forma di lacrime e muco che rendevano il nostro bacio uno scambio di umori caldi di varia provenienza - per un attimo mi è sembrato di capire che dicessi andiamo, o siamo, o ti-chiamo.

1 commento:

LorenZo ha detto...

Tu chiamale, se vuoi, contorsioni.