10 novembre 2009

96.

Delle ronde non frega un cazzo a nessuno, non è mai fregato niente per davvero: tutti i leghisti stavano lì a dire che era giusto che ci fossero, pensando che qualche loro zio avvinazzato e manesco avrebbe difeso bene il quartiere. Noialtri invece ci indignavamo pensando al grande ritorno del fascismo, delle camicie nere, della violenza becera. Gli zii sono rimasti tutti a casa a mangiare la polenta e guardare qualche ondeggiante culo immigrato in tv.

Dei crocefissi non frega un cazzo a nessuno, non è mai fregato niente per davvero: tutti i cristiani stanno lì a dire che è giusto che ci siano, pensando che qualche bambino ritardato alzi lo sguardo ogni tanto e si renda conto che quel simbolo tradizionale di misericordia e sacrificio pervade la nostra cultura. Noialtri invece ci indignamo pensando alla religione di Stato, agli eserciti di preti, al pluralismo culturale violato. I crocefissi rimarranno infitti in alcune classi, condannati a essere inchiodati la seconda volta da cortigiani lustrascarpe, e rimarranno assenti in altre classi, deposti dagli imbianchini e distrattamente dimenticati, ma in entrambi i casi saranno ignorati da chi li vede tutti i giorni.

Di tante questioni non frega un cazzo a nessuno, per questo se ne parla, sono storielle e intermezzi pubblicitari: qualcuno ne avrà guadagnato qualcosa, «e dopo Carosello, tutti a nanna».

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