7 luglio 2009

50.

La piscina ha due profondità diverse: da un estremo si può emergere con il naso tenendo la punta dei piedi appoggiata, dall'opposto serve immergersi e nuotare tre bracciate verso il basso per arrivare a toccare. Dal lato più profondo l'acqua è fredda, dal lato più basso ovviamente è calda. Lo spiego perchè è un presupposto fondamentale per capire quale sia l'importanza del punto di partenza in ogni situazione. E ora mi tuffo nel discorso.

Il nuotatore A entra dal lato più caldo dove la temperatura è vicina a quella del corpo, comincia a nuotare con tranquillità, quasi per noia, ma man mano che si avvicina all'altro lato l'acqua diventa fresca, poi fredda, poi gelida. Torna indietro con nostalgia, per ritrovare il tepore iniziale. Insomma, nuotando si sposta da una condizione standard iniziale verso un peggioramento, per poi ritornare allo standard.

Il nuotatore B entra dal lato più freddo dove la temperatura è improvvisamente spiazzante, comincia a nuotare per riscaldarsi, lo fa con decisione, e man mano che si avvicina all'altro lato l'acqua diventa tiepida, poi calda, poi amniotica. Torna indietro con energia, per continuità con il ritmo delle bracciate. Insomma, nuotando si sposta da una condizione standard iniziale verso un miglioramento, per poi ritornare allo standard.

A parità di condizioni del soggetto, lo stesso percorso ha due risultati diversi a seconda del punto di partenza individuale: un nuotatore si trova spiacevolmente sorpreso da un peggioramento, mentre l'altro incoraggiato da un miglioramento. Il punto è tutto qui, non c'è altro da spiegare: nella vita e nelle cose cerco di comportarmi come il nuotatore B.

2 commenti:

matilde ha detto...

io preferisco il nuotatore a.
sono pavida, nuotare verso il peggioramento mi dà sicurezza se poi posso tornare al mio standard sottovalutato.

Arthur Cravan ha detto...

sarebbe bello leggere l'apologia del nuotatore a